martedì 26 febbraio 2008

Persepolis di Marjane Satrapi e Vincente Parannoud


Marjane è una bimba persiana di nove anni che vive l'esperienza del passaggio tra il regime dello Shah di Persia e la rivoluzione islamica nell'Iran del 1979. All'età di 14 anni i genitori decidono di farla studiare in Austria. Dopo una breve esperienza all'estero, Marjane tornerà in Iran e troverà un paese completamente cambiato.

Tratto da una graphic novel uscita in Italia in 5 volumi, Persepolis è un coraggisissimo racconto di un paese funestato da guerre, da contraddizioni e da un fervore intellettuale intenso. Marjane è la protagonista di questo percorso, che vive sulla sua pelle tragedie, incarcerazioni di parenti, restrizioni religiose e in seguito, nella sua permanenza in Europa, scopre l'amore, le droghe, il rock e tutto ciò che l'Iran le aveva proibito. Ne esce non solo fortificata, ma profondamente cambiata nell'animo, costretta però ad un ritorno in patria, che , per via di un matrimonio sbagliato, si rivelerà un'ennesimo fallimento.

Accolto dalla critica in maniera trionfale (premiato a Cannes e candidato all'Oscar) Persepolis sotto forma di cartone acquista una diversa luce. Difficile dimenticare alcuni momenti vissuti dalla protagonista: dai bombardamenti a Teheran, ai controlli intensi e soffocanti dei Pazdaran (i poliziotti di regime), fino agli splendidi e intensi ritratti familiari. Lo scorrimento del cartone mantiene una leggerezza di racconto che evita ogni possibile lungaggine e , costruita tramite sapienti flashback della sua infanzia e del suo viaggio in Europa, riesce a prendere lo spettatore intimamente, creando un profondo senso di identificazione. L'Europa stessa disegnata dalla Satrapi appare come un luogo di ribellione, di libertà, ma anche come la lontananza da un paese mai dimenticato, dalla famiglia e da certe tradizioni

Nonostante la sua intensità, il film non riesce a raggiungere pienamente la grandezza del fumetto: sia per la limitatezza temporale, sia per l'avvicendamento degli eventi, che risulta (specialmente nella prima parte) troppo svelto e incessante. Ma rimane la fedeltà assoluta nell'ironia (divertentissimi i rapporti con gli amici "alternativi" in Europa o la sua rinascita iraniana sotto la musica di "eye of the tiger) e nel delizioso tratto grafico: la toccante scena dell'incursione dei pazdaran durante la festa tra amici a Teheran ne è un ottimo esempio.

Un cartone che ha il suo valore, quindi, nei toni, mai sopra le righe e assolutamente fedeli allo spirito di un paese troppo spesso tartassato dai luoghi comuni. Persepolis è fatto soprattutto di personaggi "umani" ed è anche un modo per proporre la realtà iraniana con un occhio più attento, sarcastico, coraggioso e profondamente reale.



Nessun commento: